CATTANEO IVAN

Ivan Cattaneo nasce a Bergamo nel 1953; si diploma al liceo artistico e prosegue poi con svariati studi e master sull’Arte. Vive dal 1972 al 1973 nella swinging London della musica glamour di Bowie Roxy-Music della pittura di Bacon di cui diventa amico e attinge grande esperienza. Tornato in Italia incide i suoi primi tre dischi sperimentali per l’”ultima spiaggia” di Nanni Ricordi, l’inventore di tutti i cantautori. Venticinque anni prima della multimedialità’ inventa la sua T.U.V.O.G. ART (tatto, udito, vista, olfatto, gusto) cioè l’arte totale dei cinque sensi, e si ritrova inconsapevolmente un anticipatore del desiderio multimediale. Pioniere e paladino del primo punk rock italiano, è l’inventore dei primi gruppi dissacratori tipo elettroshock o revolver, nonché dell’invenzione e lancio della prima versione Anna Oxa appunto punk. E’ indirettamente testimone e collaboratore a lanci di altri personaggi come Down Mitchell dei 40nighters, di Patrizia di Malta del gruppo italiano o di Diana est, e le non trascurabili connections inventive per Patty Pravo. Continua discograficamente con la CGD. Inventore del revival degli anni ’60 da lui sopranominato “archeologie-moderne “. E’ star di trasmissioni come ‘Mister fantasy’, dove si sperimentano i primi videoclip.

Lancia un filone che segnerà il nuovo culto del ricordare e rivedere il vintage mescolato al futuro: l’archeologia moderna appunto! Dal 1993 si dedica alla sua life-art o linguaggi riuniti, spettacoli multimediali dove video-installazioni si amalgamano a racconti elettronici, a performances e canzoni.

Di questo periodo i suoi spettacoli nelle chiese “Kirye elei song “ o nei teatri “zoocietà duemilanovecento” o nelle gallerie d’arte. Espone nelle più prestigiose gallerie d’arte d’Europa, amalgamando pittura a video-racconto e performances. 

Di grande importanza alcune sue mostre:

– 1977 alla galleria-laboratorio di via Maroncelli 14 a Milano esegue la sua prima mostra, un mix di arte musica provocazione sberleffo, invito alla trasgressione più pioneristica, visti gli anni, e di sicuro ante litteram il suo accenno preciso alla multimedialità, ai linguaggi-riuniti!

– 1993 “Le 100 Gioconde” operazione mastodontica con ben 100 tele abbinate a 100 haiku poetici che ne determinano anche il titolo dell’opera. Occhi, bocche a collage, rimescolati e infangati nel colore, nel polimaterico, nel disegno, affinché ognuno dei 100 volti risulti come un volto vero imbrattato di arte! Tutte le sue 100 Gioconde le espone a Brescia nella galleria degli artisti e a Roncole di Busseto – Verdi;

– Nel 2000 espone in una mostra personale al grande-macello-di-Catania; Ivan ora ha mescolato la digital-art alla manualità primitiva e anche qui sono il colore e la materia che invadono e si riappropriano della figura e del sogno;

– Nel 1999 espone al museo d’arte moderna revoltella di Trieste, poi di nuovo alla galleria degli artisti a Brescia, al Forte di bard  Aosta, e innumerevoli altre e interessanti locations;

– Nel 2010 espone al museo d’arte moderna di Lissone per la rassegna poesis;

– Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia itinerante anche a Milano e a Torino curata da Vittorio Sgarbi. Nel frattempo si alterna sempre fra arte e musica cercando una definitiva strada per ricollegare, amalgamare e diffondere le due differenti espressioni artistiche affinché non appaiano più così distanti e inconciliabili. 

E in questa sfida apparentemente donchisciottiana Ivan ci è in parte riuscito, per esempio con i suoi tableaux mouvants, cioé i suoi quadri che si muovono, dei minimal-video-racconti dove il racconto dello story-teller si mescola alla musica e dove la musica si mescola alla video-arte, dove anche la voce e gestualità live si fonde con l’espressione pittorica .

A partire dal 2012 IVAN continua con le performance artistiche nelle gallerie d’arte, in un susseguirsi di varie mostre dal nome VISI DI/VISI, IO FACCIO FACCE o L’URLO D’I VAN GOGH. Non ultime le varie mostre susseguitesi: dalla galleria arcadia, alla Art Luxury di Milano, sino alle varie esposizioni in Paviart con Lodola e già un primo assaggio al Glance Art Studio di Forlì, con alcune sue opere esposte in occasione della personale di Walter Piacesi. Si è poi alternato con le varie partecipazioni televisive e concerti che lo hanno visto come collaudato istrione del suo repertorio più pop. 

Nel 2020 è prevista l’uscita di un nuovo album discografico ma che avrà una veste più complessa e completa, accompagnato appunto anche da un libro e un supporto digitale dove prenderanno forma tutti i suoi tableaux mouvant, cioè i suoi video-racconti, diretti eredi della video-art.

Per il 2021 è prevista l’uscita di “Se dico seduco?“ libro in 2 volumi con 7 mila aforismi, lavoro a cui Ivan si sta dedicando da quasi 30 anni! L’artista ha sempre inteso la sua arte a tutto tondo mescolando ed unendo i vari linguaggi, le varie interdiscipline, dall’arte alla musica, dal video-racconto ai suoi tableaux mouvants, quadri che si muovono e non invece gli ormai obsoleti video-clip. Ivan racconta, canta, gestisce macchine elettroniche, o una semplice chitarra per arrivare in maniera totale ad una  nuova forma di comunicazione, che abbraccia ogni forma di espressione, dove il vecchio cantastorie che illustrava con stendardi dipinti l’Orlando  a Roncisvalle arriva sino alla canzone di Sanremo per andare oltre, cercando però sempre di unire arte e musica